Luciano Minguzzi nasce a Bologna il 24 maggio 1911 e muore a Milano il 30 maggio 2004.
È autore della V Porta del Duomo di Milano, della Porta del Bene e del Male in San Pietro in Vaticano, e della Porta di San Fermo Maggiore a Verona.
Vincitore della Biennale di Venezia nel 1950 e nel 1952, ricopre la cattedra di scultura all'Accademia di Brera dal 1954 al 1968.
Le sue opere si trovano nei più importanti musei italiani e stranieri ed è considerato tra i maggiori scultori italiani del Novecento.
1911
24 maggio – Luciano Minguzzi nasce a Bologna, figlio dell’apprezzato scultore Armando Minguzzi.
1928
Dopo gli studi presso scuole tecniche, entra in una società per il commercio del ferro. Tuttavia, insoddisfatto della vita sedentaria, abbandona l’attività alcuni mesi dopo. Il padre, inizialmente contrario al progetto, lo iscrive all’Accademia di Belle Arti.
1931–1935
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna, diplomandosi in scultura con Ercole Drei e in grafica con Giorgio Morandi. Parallelamente, studia nello studio paterno e all’Accademia artistica di Giuseppe Regazzi.
1934
Vince una borsa di studio per un soggiorno di due mesi a Parigi. Espone alla XIX Biennale di Venezia come studente, ma riceve critiche deludenti.
1935
Svolge il servizio militare a Bassano del Grappa e Verona. In quest’ultima approfondisce lo studio dell’arte antica, analizzando i rilievi della Porta di San Zeno. Espone una scultura alla II Quadriennale di Roma, suscitando questa volta giudizi lusinghieri.
1936
Viene invitato ad esporre le sue opere alla XX Biennale di Venezia.
1937
Viene nominato insegnante alla Scuola d’Arte “P. Selvatico” di Padova.
1938
Vince il concorso indetto dalla XXI Biennale di Venezia per un rilievo destinato alla collocazione nel salone centrale della Rassegna.
1939
Espone alla III Quadriennale di Roma la grande figura “Eva”, che suscita vivaci polemiche ma segna un momento fondamentale nella sua evoluzione artistica.
1940
Partecipa con un grande rilievo alla XXII Biennale di Venezia. Insegna alla scuola Gaetano Chierici di Reggio Emilia.
Nello stesso anno muore il padre Armando, che lo aveva sostenuto negli ultimi tempi.
1942
Espone una sala personale alla XXIII Biennale di Venezia: ottiene grande successo con un ritratto materno in cera.
1943
Alla III Quadriennale di Roma presenta un ritratto materno in pietra, ottenendo il terzo premio per la scultura.
Viene pubblicata la sua prima monografia, edita a Bologna da “Dell’Orsa” con un’introduzione di Piero Jahier.
Diventa insegnante al Liceo Artistico di Bologna.
1943–1945
Partecipa attivamente alla Resistenza, un’esperienza di grande importanza personale, che continuerà a ricordare anche nelle sue opere.
1945
Viene nominato Accademico Clementino a Bologna.
Con i colleghi Bergonzoni, Corsi, Ciangottini, Mandelli e Rossi fonda il gruppo “Cronache” (dal nome della galleria e della rivista), dando vita a una serie di manifestazioni culturali di risonanza nazionale.
1946
Si distingue al Premio Nazionale di Scultura alla Galleria della Spiga di Milano e vince il Premio Angelicum.
1948
Invitato alla XXIV Biennale di Venezia con un gruppo di sculture.
Si trasferisce a Parigi per sei mesi, frequentando artisti come Zadkine, Giacometti, Birolli, Guttuso e Tassinari.
1949
Organizza una personale di grande successo al Museo dell’Athénée di Ginevra.
1950
Alla XXV Biennale di Venezia viene premiato ex aequo con il Gran Premio per la scultura, grazie anche alla sua versione del “Gallo”.
1951
Vince il Premio Saint-Vincent. Insegna al Liceo Artistico di Milano.
Alla I Biennale di San Paolo conquista il terzo premio per la scultura internazionale.
Fa parte della “rosa dei quattro” per il concorso della V Porta del Duomo di Milano.
Viene pubblicata una cartella di cinque litografie dalla Cappelli Editore, introdotte da Cesare Gnudi. Alla XXVI Biennale di Venezia ottiene il Gran Premio aggiunto.
Espone a Torino alla mostra “Francia-Italia”.
1953
Nella seconda fase del concorso per la V Porta del Duomo di Milano viene scelto con Lucio Fontana.
Alla Tate Gallery di Londra ottiene il terzo premio nel concorso per un monumento al “Prigioniero politico ignoto”.
1954
Espone tre grandi sculture en plein air a Rotterdam.
1955
Entra nella Galleria del Milione di Milano; con il sostegno di Gino Grignaffini tiene una personale, replicata nel 1958 e 1965.
Espone a Londra (mostra Contemporary Italian Art), Antwerpese (Middleheim), New York (MOMA The New Decade) e Palazzo Strozzi a Firenze.
1956
Premiato alla V Quadriennale di Roma. Nominato titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Brera.
Espone al Musée Rodin di Parigi (esposizioni 1956 e 1960).
Inizia il rapporto con la Galleria Catherine Viviano di New York, dove terrà personali nel 1961, 1964, 1967 e 1969.
1956–1957
Partecipa a mostre italiane in Austria, Perù, Jugoslavia, USA (Saint Louis, collezione Pulitzer) e Cambridge (Regno Unito).
1957
Vince il Premio Morgan a Rimini.
1958
Espone in Italia (Messina, Bologna) e all’estero (Sonesbeek, Berlino).
Vince il concorso per la terza fase della V Porta del Duomo.
Espone a Pittsburg e tiene una personale alla Galleria Odyssia di Roma.
1959
Invitato alla II Documenta di Kassel.
1960
Personale alla XXX Biennale di Venezia (presentazione di Giuseppe Marchiori).
Nominato Accademico Nazionale di San Luca.
Espone in Olanda al Museo Boymans van Benninger di Rotterdam.
Viene allestita una sua grande personale a Palazzo Strozzi a Firenze.
Espone a Dallas nella mostra Italians Sculptors of Today (selected by the Dallas Museum for contemporary Art), prefazione al catalogo di Lionello Venturi.
1961
Partecipa al premio Morgan a Lubiana.
Espone a Tokyo alla mostra Italian Contemporary Sculpture, New Jersey (Collezione personale di Stanley Seeger), alla Mostra degli Scultori Italiani a Wordsworth, all’Atheneum di Hartford (Connecticut), al Kunstmuseum di Göteborg e al Museo Atheneum di Helsinki.
1962
Alla XXXI Biennale di Venezia presenta due grandi sculture. Personali al Kunstmuseum di Göteborg, nella Gummeson Kunst Gallery di Stoccolma, al Museum di Humlebaek a Copenhagen, in Louisiana e nella Kunsthall di Lund in Norvegia.
Pubblicata dall’Edizioni del Milione una sua monografia introdotta da Giuseppe Marchiori.
1963
Personale alla Galleria d’Eendt di Amsterdam.
Viene nominato membro dell’Accademia del Disegno di Firenze.
Espone al Museum am Ostwall di Dortmund e al Moderna Museet di Copenhagen (con Bo Bousted).
1964
Grande antologica a Palazzo Sturm, Bassano del Grappa, con notevole successo critico, presentata da Marco Valsecchi e G. M. Pilo.
1965
Personale al Kunstmuseum di Winterthur.
Insegnante alla Sommerakademie di Salisburgo.
6 gennaio inaugurazione solenne della V Porta del Duomo di Milano; nello stesso anno esce un volume illustrato di Cassi Ramelli sulla Porta, e Minguzzi riceve la Medaglia d’Oro al Merito Artistico dal Ministero dell’Istruzione.
1966
Entra nella Dominion Gallery di Montréal.
Espone a Montreux, al Museo d’arte Moderna in Messico alla Mostra d'arte italiana dal 1910 ad oggi, a Turun in Finlandia, mostra internazionale di Sonsbeek di Arnhem e alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
1967
Personale alla Galleria de’ Foscari di Bologna.
1969
Antologica alla Galleria Cortina di Milano.
Partecipa alla “Mostra del bronzetto” al Cairo.
Pubblica “Llanto por Ignacio Sánchez Méjías di Garcia Lorca” (Carastico Editore, Milano) con opere incisorie.
1970
Espone al Museo di Archeologia di Teheran, alla Galleria D’Arte Schreiber di Brescia, al Centro Culturale Brianteo di Villa Facchi di Casatenuovo, alla Galleria Falsetti di Cortina, al Chiostro romanico della Cattedrale di Prato, a Buenos Aires (nella Mostra Scultura Italiana Contemporanea) e a Torino (nella mostra “Presence Européenne” alla galleria la bussola).
Il Comune di Bologna organizza al museo civico la mostra degli artisti di cronache, alla quale Minguzzi partecipa con una personale con opere che vanno dal 1945 al 1951.
Pubblica una cartella di litografie ispirate al Bestiario di Neruda per la grande Stamperia d’Arte a torchio di Giorgio Upiglio.
Pubblica la cartella con 12 litografie I segni dello zodiaco per l'editore Teodorani di Milano.
Riceve il Gran Premio (ex aequo) alla Esposizione internazionale della piccola scultura di Budapest.
RAI dedica una puntata televisiva a lui nel novembre, “Un’ora con Luciano Minguzzi” la cui regia e commento sono affidati a Giorgio Vecchietti.
1972
Espone alla Mostra d'Arte Italiana al Museo de Arte Moderna in Messico e partecipa alla X Quadriennale di Roma (tre sculture, tra le quali primeggia Uomini in ferro e bronzo).
1973
Personali alla Galleria Forni di Bologna, Milano (Rotonda della Besana, catalogo di Marco Valsecchi) e alla Galleria Niccoli di Parma.
Partecipa alla mostra “Sculptures Italiennes contemporaines” al museo Royaux d’Art et d’Histoires di Bruxelles. Pubblica una cartella con sei litografie a tema I galli per le edizioni Teodorani di Milano.
1974
Espone una serie di piccoli bronzi a Hong Kong.
Esce la piccola monografia “Minguzzi: disegni, acqueforti, litografie” per le Edizioni Guelfi di Verona con presentazione di J.P. Jouvet.
A Bologna presenta in piazza Santo Stefano una scultura urbana alta 8 m per la mostra all'aperto Una proposta di gestione dello spazio urbano.
1975
1 maggio – inaugura la nuova sede della Galleria d’Arte Moderna di Bologna con una personale. Pubblica un’altra monografia (Graphics Editore) con testo di Marco Valsecchi.
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Le sue opere sono presenti in numerosi musei italiani e internazionali, sia in sede sia all’aperto. Alcune si trovano al Museo della fabbrica del Duomo di Milano e nelle pubbliche gallerie d'arte moderna di Milano, Roma, Bologna, Trieste, Verona, Carrara, Padova, Venezia e nel Museo d'Arte Moderna in Vaticano. All'esterno nei Musei di Stoccolma, San Paolo del Brasile, al Museum Modern Art di New York, al Museo di Brooklyn; al Louisiana Museum di Humlebaek in Danimarca, ad Anversa (Middelheim), all'Atheneum di Helsinki, al Göteborg Museum, a Darmstadt, Winterthur, al Museum am Ostwalldi Dortmund, a salisburgo, Baltimora, Dallas, Montreal. Altre opere sono esposte all'aperto nelle città di Ulm, Laholm, Alkmaar, Utrecht, Skovde, nella Repubblica di San Marino e in molte altre.
V Porta del Duomo di Milano, Foto di Ugo Mulas
Il martirio di Sant'Andrea, Versione lignea dalla Porta del Bene e del Male della Basilica di San Pietro, Roma
Acrobata, Bronzo, 1942, 137x40x40cm, Galleria Nazionale